lunedì, marzo 27, 2006

All the invisible children


Il progetto cinematografico è stato realizzato da otto grandi registi - Medhi Charef, Emir Kusturica, Spike Lee, Katia Lund, Jordan Scott e Ridley Scott, Stefano Veneruso e John Woo - che hanno donato ai "bambini invisibili" il loro nome e il loro immenso talento creativo. Ognuno di essi ha raccontato una storia diversa sulla situazione dei bambini in varie parti del mondo. Tanza, Ciro, Uroš, Bilu, João, Song Song sono alcuni dei piccoli protagonisti di "All the Invisible Children". Le loro storie ci parlano di milioni di loro coetanei che nel mondo non hanno diritto a un nome e a un volto: storie di diritti violati, malnutrizione e povertà, ma anche storie di bambini che ostinatamente cercano un futuro migliore, si tratti di piccoli lavoratori invisibili, dei bambini costretti a combattere guerre di adulti, delle piccole vittime della pandemia dell'AIDS. Il film dà voce ai bambini, consentendo loro di uscire dall'invisibilità e di comunicare sentimenti e storie in prima persona. Tutti gli episodi, in modi diversi, scelgono approcci problematici ai temi affrontati. Emerge forte dal film, anche nelle situazioni più dure, la capacità di recupero e speranza dei bambini, la loro capacità di inventarsi e costruirsi un futuro. A condizione che il mondo degli adulti scelga di vederli, e di aiutarli.
(tratto dal sito dell'UNICEF)

28 Comments:

At 8:37 AM, Anonymous Anonimo said...

I sette cortometraggi sono stati crudi e intensi, quelli che mi hanno la sciato un impronta in particolare sono stati quello di Emir Kusturica, Spike Lee e John Woo (ossia il secondo, il terzo e l’ultimo). Questi hanno mostrato la crudeltà e l’egoismo di genitori che in qualche modo hanno e avrebbero potuto rovinare la vita ai propri figli, anche se alla fine le storie hanno a loro modo un lieto fine… se così possiamo definire le situazioni finali in cui questi bambini si trovano

 
At 9:01 AM, Anonymous Anonimo said...

gli stralci di vita che abbiamo visto, colpiscono immediatamente l'attenzione delle persone.
ognuno di essi è una storia dversa di bambini di varie parti del mondo, ma collegate tra loro, perchè trattano delle problematiche comuni, molto vicine a tutti, alcune meno conosciute.
quello che mi ha colpito di più è il corto di spike lee, dove viene trattato il problema dell' AIDS. si nota che non sempre i genitori sono assenti ma cercano di proteggere i loro figli.i sette corti mi hanno colpita emotivamente e hanno suscitato in me la speranza ancora più forte che i bambini che nasceranno un domani non debbano più vivere situazioni così drammatiche.

 
At 9:05 AM, Anonymous Anonimo said...

Cosa dire??!!:).. Il film in se è decisamente bello.. Se poi si va ad approfondire,alcuni elementi erano pressochè inspiegabili,altri con significato contorto. Quello che ci è piaciuto di più è sicuramente il secondo perchè a parer nostro era il più reale,un figlio maltrattato è forse la situazione che più si avvicina alla nostra reltà rispetto alla situazione degli altri episodi.
Se prendiamo in considerazione il primo episodio invece, rilasciamo un commento negativo perchè comunque le scene dell'episodio non riescono a far arrivare il "messaggio" di quella realtà...
Non ci è piaciuto neanche l'episodio del bambino-fotografo perche forse si è scelto uno stile troppo surreale per rappresentare delle situazioni di guerra(un servizio al tg rappresenta meglio questa situazione secondo noi..);
per quanto riguarda Blanca invece,la situazione della bambina arriva,e comunque fa capire come i bambini molto spesso(anche sotto l'influenza dei genitori)riescono ad essere cattivi.. Non siamo d'accordo circa la discussione fatta dopo la visione,in quanto a nostro parere i genitori non si prendono cura della loro figlia. La bambina è vestita e tenuta bene ma,secondo noi due genitori in quello stato non dovrebbero crescere una bambina,così senza i dovuti aiuti e senza le dovute cure(le sostanze che assumeva la bambina erano semplici vitamine e non medicinali)!!Per quanto rigaurda la mamma dell'altra bambina,giustifichiamo le sue ansie e le sue preoccupazioni ma non giustifichiamo il modo con cui le ha esposte alla bambina,che non sapeva comunque di essere sieropositiva!!
L'episodio di Ciro,non l'abbiamo preso più di tanto, perche
1 i personaggi parlavano in dialetto e quindi non erano comprensibili...
Siamo d'accordo con Maria Grazia Cucinotta,perchè la colpa è degli adulti,ma in parte è anche dei bambini perchè a differenza della bambina cinese non erano obbligati a commettere furti.. Questi bambini hanno bisogno di un recupero in istituto..
per quanto riguarda il film della bimba cinese, anche noi non avremmo comprato la rosa dalla bambina,ma avremmo denunciato la situazioni a rivolgi ai carabinieri..
Parliamo infine dei bambini brasiliani, senza armi, senza rubare, senza essere sfruttati, ma procurandosi il necessario per guadagnare1 pò di denaro...questo va a rispecchiare i numerosi problemi politici dello stato!..
Bene e con questo concludiamo.. Saluti e baci.. ciauuuuuu :))))))!!!!!!

 
At 9:10 AM, Anonymous Anonimo said...

Ciao Ely.. Siamo Faba&Skizz@.. siamo d'accordo con te sulla questione dei genitori!! in questo modo hanno rovinato la vita ai propri figli!!
perchè si,il padre del bambino è sicuramente violento,ma una donna e mamma,non può permettere un abuso simile sui propri figli(come diresti tu va contro natura)..
Per i genitori di Blanca, è evidente che non sempre l'amore dei genitori è sufficiente per crescere una bambina..

 
At 9:12 AM, Anonymous Anonimo said...

Il film è stato molto toccante e ci ha fatto riflettere sulle cose veramente importanti della vita... Come per esempio la scuola, questa viene trattata nei film Tanza e Song Song & Little Cat. I film che ci hanno colpito di più sono Song Song & Little Cat e Jesus Children of America. Quest'ultimo perchè ci sembra una realtà orribile e molto vicina a noi ma che spesso viene nascosta per paura di essere emarginati.. Ci ha colpito anche Song Song & Little Cat perchè ci ha fatto capire che non sono i beni materiali a renderci felici ma l'affetto delle persone a noi care..

 
At 9:14 AM, Anonymous Anonimo said...

In questi cortometraggi gli otto registi ci avvicinano alla peggior realtà che si trova oggi attorno a noi,rappresentandone i diversi stili di vita, talvolta anche maltrattati o obbligati a rubare.
I registi, inoltre, (soprattutto Spike Lee) ci fanno capire quale sia l'approccio tra genitori e figli "talvolta i genitori anche se tossici aiutano i figli a affrontare i probblemi, altre volte i genitori maltrattano i figli solo perchè vogliono che rubino. In altri cortometraggi invece ci fanno capire che la felicità non è data dal benessere.
In poche parole possiamo dire che i registi ci hanno fatto vedere la realtà del mondo di oggi, e come i bambini cerchino di affrontarle talvolta riuscendoci.

 
At 9:16 AM, Anonymous Anonimo said...

Il film, caratterizzato da un'esposizione dei fatti in modo crudo e diretto, senza passare per scene ovattate (continuamente usate a ripetizione negli altri film quando sono in carenza di argomenti interessanti) mi è davvero piaciuto.
La caratteristica dei mini-film che più mi ha colpito è il forte simbolismo:la famiglia, il gioco e la scuola sono quelli più rilevanti.
In particolare, l'elemento più ricorrente è la famiglia: questa non è costituita dai soli genitori, ma anche dalle persone che ci stanno intorno e ci sanno capire ed appoggiare in momento di bisogno.
Tra i cortometraggi che più mi hanno colpito sono Jesus Children of America e Song Song & Little Cat, perchè dimostrano che siamo esseri nati nell'ignoranza, in quanto la vita ci può sembrare agiata e felice, ma basta girare l'angolo per scoprire la dura verità.
I finali sono ciò che fa tornare il buon umore: non sono dei lieti fini, ma delle speranze, visto che il finale lo stiamo ancora scrivendo con le nostre azioni...

 
At 9:17 AM, Anonymous Anonimo said...

Bellissimo film:se l'obbiettivo dei registi era arrivare alle persone...beh...ci sono riusciti in pieno!!!!!!Queste immagini, legate a una realtà molto distante dalla nostra. non ce le abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi e quando ci capita di vederle,(non in prima persona,magari in un film...)rimaniamo un pò perplessi.La scena che mi è arrivata di più è stata quella di Spike Lee che che raccontava la storia della famiglia con l'AIDS.Mi ha colpito molto la bambina, con la paura di morire purtroppo,dopo che ciò che ha sentito dai suoi, è stata la risposta a tutti i suoi dubbi,Una conferma di ciò che si diceva su di lei...il disprezzo per lei da parte dei suoi coetanei poi...ha reso la sua vita ancora più difficile di quanto non lo fosse già.Invece la scena che più mi ha fatto RIFLETTERE, è stata quella di John Woo, riguardante una bambina con "tutto" e "niente".Il tutto è riferito a ciò che assolutamente non le mancava, ossia i beni materiali.Mentre niente è proprio ciò che non aveva, ossia una famiglia unita che le dava affetto...non aveva amicizie...era SOLA!!!!così un particolare un pò triste ma che fa notare la maturità della bambina a parer mio, è stato che lei a un certo punto si è resa conto che le cose veramente importanti, anzi la base direi per rendere una persona felice è proprio ciò di cui lei non era circondata,non i soldi , non i giocattoli,ma l'amore...Questo genere di film lascia impresso in noi qualcosa di molto significativo e se a volte ci si può rispecchiare in qualcuna di queste situazioni, possono aiutare a capire dove abbiamo sbagliato. ELY 3A

 
At 9:20 AM, Anonymous Anonimo said...

GRANDI MIMì & COCò. SONO D'ACCORDISSIMO CON VOI. ELY 3A

 
At 12:20 PM, Anonymous Anonimo said...

Questo film tratta una tematica molto importante quale la situazione meno conosciuta in cui vivono i bambini nelle diverse parti del mondo.
Questo è un assemblaggio di sette episodi ognuno con un’ambientazione geografica diversa, diretto da registi diversi e con una trama diversa.
L’episodio che mi ha colpito maggiormente è stato quello diretto da Spake Lee, questo mostra un episodio della quotidianità della vita di una bambina affetta dall’HIV e dall’AIDS; comunemente si crede che questi bimbi abbiano la comprensione sia dei loro amici che delle persone adulte ma il regista ha messo l’accento in questo facendoci vedere quanto i compagni non capiscano la situazione reale di Blanka(la bambina malata) e per di più non capiscono nemmeno che i genitori non le avevano detto nulla per farle vivere una vita il quanto più possibile normale. La mamma di una sua compagna, che si pensa che sia più matura delle compagne di Blanka , si è dimostrata una donna maleducata e soprattutto che tratta argomenti simili senza un minimo di tatto e di maturità.
La cosa che mi ha colpito maggiormente però è stato il supporto familiare che aveva Blanka, infatti i genitori non le avevano detto nulla della sua situazione, la curavano non rivelandole nulla ma dicendole solamente che per crescere bene doveva prendere le vitamine; una maggiore conferma della protezione da parte dei genitori c’è stata data quando abbiamo visto i genitori in bagno che si bucavano ma lo facevano con un’attenzione tale che Blanka non li vedesse, poi quando Blanka scoprì di essere malata i genitori ancora una volta si rivelarono molto protettivi nei loro confronti e la portarono in un centro d’ascolto dove c’erano persone affette dalle stesse sue malattie.
Un altro episodio molto interessante è stato quello ambientato in Cina dove le famiglie erano costrette ad avere solamente un figlio e se ne avessero dovuto avere un altro erano costrette ad abbandonarlo, questo è il caso di una delle due protagoniste del film e il regista ha voluto sovrapporre a questa la storia di una bambina molto ricca che pur avendo tutto quello di cui una bimba della sua età potesse desiderare non aveva la felicità che aveva la bimba che viveva in condizioni veramente spaventose e soprattutto non aveva l’amore dei genitori che invece veniva dato alla bambina povera dall’uomo che l’aveva trovata.
Una situazione molto lontana dalla nostra è quella che vivevano Tanza e i suoi amici nel Sud Africa; qui vediamo la storia spaventosa dei bambini che saltano un passaggio molto importante della loro vita in quanto pur essendo delle piccole creature girano con dei mitra nelle mani. Tanza non avendo trascorso l’età infantile infatti ha una ricerca costante del gioco infatti dei giochino li tiene nascosti dietro dei mattoni in una caverna, ma ciò che interessa maggiormente a Tanza è andare a scuola infatti quando il suo capo gli da l’ordine di far esplodere una scuola di un villaggio lui inizialmente va ma poi vedendo l’ambiente e rimpiangendo ciò che aveva perso cambiò idea e spense la bomba.

 
At 12:23 PM, Anonymous Anonimo said...

All the invisible children

Questo film nel suo complesso mi è piaciuto. Vuole far capire quanti bambini ci sono in tutte le parti del mondo che son diventati grandi senza conoscere cos’è l’infanzia, la serenità, non sanno neanche cosa significa giocare o più semplicemente essere felici. Ci sono stati 2 cortometraggi che mi hanno colpito particolarmente, uno è quello di Spike Lee che rispecchia una realtà sempre più diffusa in questo mondo, la scena che mi ha turbato di più è quando la madre della bambina che si è picchiata con Blanca abbia avuto il coraggio di andare ad aggredirla senza pensarci neanche un secondo, e senza mettere in conto che anche lei aveva una bambina, e se lo facessero alla figlia? L’altro corto che mi è piaciuto è stato l’ultimo quello delle 2 bambine cinesi, quanto alla fine le cose materiali non contino niente per essere felici, però non ho capito bene se alla fine la bambina sogna di essere a scuola o se ci va veramente con i soldi che le aveva messo da parte il nonno..

 
At 12:26 PM, Anonymous Anonimo said...

I microfilm sono tutti ben fatti, commoventi (dimostrazione concreta le lacrime che scendono…), non sono affatto banali, e non si limitano ad essere una semplice constatazione della situazione vergognosa in cui si ritrovano a vivere questi e tanti altri bambini “invisibili” e sfortunati di tutto il mondo.
L’unico corto che non ho interamente compreso e che quindi non ho apprezzato è quello di Jordan Scott e Ridley Scott che volendo spiegare il concetto in maniera non convenzionale alla fine ha realizzato qualcosa di troppo pesante …insomma il surrealismo andrà bene per qualche altro tipo di film non per questo..
Questi corti non descrivono solo il negativo e il nero dello situazione ma contengono anche uno spiraglio di luce, una lieve speranza che seppur piccola è importante.
In ognuno di questi c’è sempre una o più figure positive che dovrebbero essere prese d’esempio e che sono la dimostrazione concreta che ognuno volendo può fare qualcosa.
Non ci sono super uomini con superpoteri che risolvono i problemi con una formula magica, ma sono persone comuni che si impegnano nel loro piccolo ad aiutare e a sistemare le cose (e questo dovrebbe spronarci a impegnarci attivamente e a non nasconderci nel “ma io che ci posso fare?”)
Abbiamo:
- la preside corretta pronta a litigare con le persone stupide, ignoranti e razziste che minacciano i piccoli allievi;
- e sempre nel film di Spike Lee c’è la persona che presiede le riunioni del gruppo d’ascolto, che ascolta, sostiene e aiuta tanti bambini e ragazzi.
- Le figure semplici del mercante (nel film sulle favellas brasiliane) che offre un arancia offrendo in realtà un pasto ai due bambini
- E la figura della donna (nel film ambientato a Napoli) che non accusa i bambini di essere delinquenti (questo che apparentemente sembra un ragionamento scontato in realtà non è poi così tanto scontato…)
- Il vecchietto o “nonno” che pur non avendo tanti soldi (o meglio non ne ha) accudisce i bimbi abbandonati dalle famiglie cinesi.
- La persona che gestisce il carcere che cerca di dare un po’ di allegria e spensieratezza…

Quindi… agire è possibile anche a livello individuale e proprio la consapevolezza di questo mi porta a essere un po’ amareggiata da un comportamento diffuso, da cui non mi autoescludo, che è quello dell’indifferenza o peggio ancora dal buonismo generale che c’è in sala, della serie poverino.. poverino quel bambino… per poi uscire dal cinema e pensare subito a tutt’altro dimenticandosi quasi di ciò che si è appena visto.

 
At 12:31 PM, Anonymous Anonimo said...

é stato un bel film, in quanto l'oggetto del film son le difficoltà dei bambini del mondo. ogni cortometraggio mi ha fatto riflettere in modo particolare il primo "Tanza", quando il bambino-soldato dice ad un altro bambino come lui, che gli altri soldati vengono sostituiti da quelli come lui.

 
At 12:34 PM, Anonymous Anonimo said...

x ely: indovina un pò come si scrive lasciato????

 
At 12:34 PM, Anonymous Anonimo said...

All the invisible children è un film composto da diverse storie di cui i protagonisti sono i bambini. Il film, a parer nostro è molto toccante soprattutto nell'ultima storia, in cui si mette a confronto la vita di due bambine cinesi, una abbandonata alla nascita che verrà trovata e accolta da uno sconosciuto che la tratterà come una sua nipote, e l'altra che nonostante la sua famiglia sia ricca non è felice. Il film rappresenta la vita difficile di bambini di varie parti del mondo ma la cosa che hanno in comune è la voglia di ritrovare l'infanzia perduta o in certi casi mai vissuta.

 
At 12:35 PM, Anonymous Anonimo said...

Un film molto riflessivo e allo stesso modo molto commovente.
Devo dire però che tra i sette cortometraggi quello che mi è piaciuto e che mi ha colpito in maniera particolare, facendomi appunto commuovere, è stato l’ultimo.
L’ ho trovato sinceramente più vicino a noi in quanto ci capita spesso di dire o di sentirci dire: “Hai tutto e sei sempre infelice e insoddisfatto”!!!!!!
Bhè se ci si riflette un po’, è proprio così, e questo film ne ha centrato in pieno il senso.
Ciò che è emerso, secondo me, in maniera evidente, è il fatto di come un bambino possa essere felice ed entusiasta della vita anche solo con ben poco e come riesca a infliggere delle lezioni di vita a molti adulti dandoli spesso degli schiaffi morali.
Un film che consiglio di vedere a tutti, ma in particolare, a chi, egoista, pensa d’avere solo lui tutti i mali di questo mondo…..

 
At 12:44 PM, Anonymous Anonimo said...

Secondo me Toni dovrebbe specificare meglio che cosa gli é piaciuto del film "All the invisible children" perché così da l'impressione che non sia un bel film...Le chiedo gentilmente di rispondere..baci

 
At 12:51 PM, Anonymous Anonimo said...

in questi sette spezzoni di vita,ci si chiede come è possibile che nel 2006 possano esistere ancora situazioni così drammatiche.per quanto riguarda il primo cortometraggio,quasi ci si vergogna nel pensare a tutte le volte che abbiamo odiato,ripudiato o addirittura maledetto "la scuola",mentre esistono bambini in cui la scuola rappresenta il desiderio più grande.il terzo,ovvero quello di spike lee,pensiamo sia quello che abbia colpito di più;il problema dell'aids è diffuso anche in questa realtà..quello che ha fatto trasparire questo cortometraggio è l'umanità delle persone..solitamente i malati di hiv vengono visti come cose prive di qualsiasi sentimento o emozione,qui invece viene chiaramente evidenziato quanto fossero premurosi questi genitori nei confronti della figlia,e quanto la volessero bene malgrado tutto.

 
At 12:52 PM, Anonymous Anonimo said...

nella tragicità del mondo che viviamo abbiamo varie possibilità di riuscire nel bene e nel male. i bambini sono un simbolo di felicità e spensierateza ma come ci mostrano questi 8 cortometraggi alle volte sono costretti non di loro volonta a fronteggiare situazioni che spaventerebbero anche gli "adulti". alcuni adirittura per sopportare la realta devono tornare bamini come nel corto "jonathan". e che a volte una situazione non fiorente come nel corto di Spike Lee può risolversi per il meglio, se esiste davvero un buon finale?!!

 
At 12:53 PM, Anonymous Anonimo said...

risp a suzuki...ma ieri hai guardato un cartoni animato a luci rosse????????

 
At 12:59 PM, Anonymous Anonimo said...

Partendo dal presupposto che la Ducati non è degna di risp alla Suzuki... comunque io ho precisato che stavo parlando del film "All the invisible children". Chiedo gentilmente a ducati di imparare a leggere.

 
At 12:59 PM, Anonymous Anonimo said...

per Cristina Usai!!! comunque l'italiano lo insegnano a scuola evita di andare a lezioni private da Pasquale del grande fratello!

 
At 12:59 PM, Anonymous Anonimo said...

il film è composto di sette mini-film di breve durata che avevano il compito di trasmettere un messaggio..che a mio avviso è sicuramente arrivato.
nonostante non fosse facile interpretare qualcuno di essi (come il film dove parlavano solamente in napoletano e il fotografo di guerre).in ognuno di essi traspare un chiaro e voluto simbolismo,forse dovuto al poco tempo disponibile.
le storie più toccanti sono state due:quella di Spike Lee e di John Woo. la prima trattava la situazione di una bimba sieropositiva che non sapeva di esserlo e vittima di critiche e discriminazioni da parte dei suoi coetanei..il comportamento dei genitori è un pò ambiguo,nonostante tutto l'amore per la figlia continuavano a drogarsi (ovviamente di nascosto).so benissimo che non è facile uscirne, però penso che se loro volevano davvero proteggere la figlia avrebbero dovuto cercare di smettere o chiedere un aiuto serio.la scelta più giusta dei genitori è stata quella di ritirarsi un pò dala vita della figlia facendola diventare più forte sapendo che non è da sola in quella situazione.
John Woo invece ha evidenziato chiaramente che l'affetto delle persone care era più importante di qualsiasi cosa materiale..lo dimostra il confronto tra la bambina cinese ricca,che pura avendo tutto era triste e sola, e la bimba povera che era felice nonostante fosse persino zoppa.
mi sarebbe piaciuto che la bimba ricca,che tanto desiderava un fratellino, avesse convinto la madre ad adottare la bimba povera ormai rimasta sola.
in ogni caso non sono d'accordo sull'affermazione fatta a fine visione sui lieti finali...penso che i lieti finali siano altri..quelli sono soltanto l'abbozzo di un lieto fine che potrebbe non esserci in seguito,magari stroncato dalle loro fragili situazioni.
per concludere penso che sia un film da vedere soprattutto perchè permette di riscontrarsi con realtà pressochè sconosciute.

 
At 1:00 PM, Anonymous Anonimo said...

x ducati...e per continuare il nostro lavoro..si scrive cartone animato

 
At 1:00 PM, Anonymous Anonimo said...

x tiziano Ferro: STIP CA TROV!!!!!!!!

 
At 9:03 PM, Anonymous Anonimo said...

All the invisible children è un film composto da diversi episodi dove i protagonisti principali sono i bambini.. un film a mio avviso che mette in evidenza delle realtà talvolta anche molto vicine alle nostre ma che allo stesso tempo ci fa riflettere su molte cose che per loro sono importanti
(come nel primo episodio la scuola) e che talvolta noi prendiamo sottobraccio...
Nel primo episodio la cosa che mi ha colpito maggiormente è il desiderio di andare a scuola che a mio avviso è vista come un luogo dove il bimbo si sente protetto e dove può manifestare tutta la sua fantasia, un luogo dove anche se nel suo piccolo ritrova la felicità..
Come si può vedere in tutti gli episodi la figura dei genitori e pressoché assente, tranne nell'ultimo episodio e in quello di Spake lee dove i genitori dimostrano il loro affetto per la figlia pur essendo sieropositivi, la bambina si trova, infatti, in una situazione molto difficile perchè proprio quando pensa di essere amata da tutti e come se il mondo gli crollasse addosso, tutto un tratto scopre di essere affetta dall'HIV e dall'AIDS e perde tutte le persone che prima si dimostravano "amiche"..
Una figura che mi ha particolarmente colpito è quello della signora che credeva di essere tanto per bene, (con bei vestiti ecc) ma che nel credere di essere cosi dimostra a mio avviso tutta la sua ignoranza nel discutere con toni molto pesanti con la bambina e con la direttrice.. in quel caso bisogna aiutare la bambina con qualsiasi mezzo cercando di non farle pesare la cosa invece accade tutto il contrario da parte di questa persona che crede di essere "signora" ma che non lo è..
Un altro episodio molto toccante è rappresentato da quello delle due bambine cinesi.. una molto ricca e l'altra tutto l'opposto addirittura anche malata .
In questo episodio si può vedere come la bambina povera (abbandonata e ritrovata da un vecchio signore) possa trovare la felicità anche solo con una bambola e con un "nonno" (come viene chiamato dalla bambina) mentre invece l'altra bambina pur potendo usufruire di tutti i lussi possibili e immaginabili non trova la felicità in nessuno di questi ma neanche in primo luogo nel rapporto con la madre..
Concludendo penso che sia un film da vedere, molto commovente dove i bambini rappresentano la voglia di vivere e la spensieratezza,lo si vede anche in questi episodi, dove i bambini non si fermano neanche di fronte alle situazioni peggiori.. cercano di andare avanti trovando sempre uno spiraglio di serenità.. questo deve essere un insegnamento anche per tutte quelle persone che credono di avere tutti i mali del mondo. Consiglio infine a queste persone di prendere spunto dai bambini che pur trovandosi nelle situazioni peggiori cercano sempre di andare avanti...

 
At 9:43 AM, Anonymous Anonimo said...

E' strano,ma il domani del mondo può essere distrutto con una facilità orribile...può essere colpito nella sua parte più debole: l'infazia!mi chiedo come possano essere responsabili del futuro, dei bambini che oggi conoscono solo sofferenza e odio.
Infatti la maggior parte di essi vengono privati, prematuramente, di uno dei loro fondamentali diritti: il gioco; senza contare gli altri diritti a loro sconosciuti.Passano il loro tempo lavorando per padroni senza scrupoli, combattendo guerre che non li appartengono,e cercano ogni giorno di sopravvivere a malattie e condizioni insopportabili.
Con queste premesse come potranno riuscire a creare un mondo più giusto e vivibile?! le soluzioni sono due:intervenire unendosi a chi già ha cominciato la lotta per l'infanzia(anche con iniziative proprie) oppure abituarsi a non riuscire più a guardarsi allo specchio!

 
At 12:35 PM, Anonymous Anonimo said...

é stato un film che mi ha toccato particolarmente soprattutto l'ultimo episodio che metteva in evidenza la differenza economica che c'è tra le famiglie...mi ha colpito anche le condizioni in cui si trovava la bambina ricca che nonostante avesse una casa piena di belle bambole costose in realtà era sola.un altro episodio che mi è piaciuto era quello dei due americani sieropositivi che avevano contaggiato anche la figlia e non avevano il coraggio di dirglelo...però mi piace pensare che le persone contaggiate non siamo emargiante ma vengano aiutate e salvate...loro non ne hano colpa sono solo la conseguenza di sbagli altrui...

 

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