domenica, aprile 02, 2006

Il Vangelo secondo Precario

“Il lavoro ti vincola, perderlo non ti libera”
Film prodotto dal basso, con sottoscrizioni di 10 euro raccolte su internet che danno diritto a una copia del dvd e al proprio nome nei titoli di coda, Il Vangelo secondo precario narra quattro storie di ordinaria flessibilità: Dora è una stagista televisiva a cui vengono rubate le idee, Franco è un'aspirante scrittore che per vivere fa l'agente finanziario, Mario è un avvocato che aspetta di poter diventare socio di uno studio legale e Marta fa indagini per conto dell'Ixtat. Su tutti vigila San Precario, un pugile morto per sbaglio, delegato all'archiviazione delle preghiere dei precari. Se vi aspettate un film che rimarrà nella storia del cinema non è questa l'opera che fa per voi. Se invece pensate a un progetto che si concretizza mettendo insieme forze che la società contemporanea tende sempre più ad isolare nella lotta quotidiana per la sopravvivenza allora è bene che vediate e sosteniate questo film che ci ricorda in modo semplice ma efficace che la difesa vera della famiglia la si fa difendendo i principi ma anche e soprattutto consentendo alle famiglie di formarsi. La coppia che alla fine desidera mettere al mondo un bambino sa quanto è difficile poter pensare di farlo crescere ed educarlo adeguatamente con un lavoro che oggi c'è e domani non si sa. Perché, come afferma la prima didascalia, "Il lavoro mobilita l'uomo". Dal regista e dalla sceneggiatura ci si sarebbe invece aspettato un coraggio maggiore. Perchè voler legare a tutti costi le quattro storie (4 bei cortometraggi) mediante il personaggio del pugile che rallenta il ritmo narrativo e che è improbabile come il nome del suo allenatore (Ciclamino)? Questo però non sminuisce la bontà dell'idea. Ora si è cominciato. Si può andare avanti e migliorare. Tre stelle per l'impegno profuso.


(recensione di Giancarlo Zappoli su Mymovies.it)

20 Comments:

At 12:24 PM, Anonymous Anonimo said...

Quattro giovani, che possono rappresentare una persona qualunque di noi,che desiderano solamente un lavoro stabile o quantomeno non precario (flessibilità non è sinonimo di precarietà), una paga dignitosa, l’essere trattati dignitosamente e non come un essere inferiore a un cane, e magari ma forse è chiedere troppo, un lavoro che sia un minimo inerente al percorso universitario o di studi in generale che si è scelto.
A parte confermare le nostre paure, non c’è un minimo di speranza a raddolcire la cruda realtà (a meno che non consideriamo come speranza l’aiuto di un angelo custode…)
I capi vengono sempre ritratti come persone senza scrupoli, senza valori se non quello del denaro e della…ricerca dei piaceri materiali…
E forse proprio questo voler uniformare la categoria va a discapito della realisticità del film (almeno spero che non siano tutti cosi!!!) perché questa precisa contrapposizione fra la capi-sfruttatori e dipendenti-sfruttati è troppo netta.
Magari si voleva dare una maggiore consistenza alla trama, che definirla elementare è dir poco.
Insomma non mi piace questo voler fondere i due generi, del documentario e del film “impegnato”; o si descrive tutto cioè il necessario e per bene (vedi il film super size me) o si fa un film con una trama articolata, interessante, non pesante, che sia comunque ambientata in un contesto reale in modo tale da far capire al pubblico la realtà senza dover guardare ogni 10 minuti l’orologio (non sto condannando questo film nello specifico ma in generale questa fusione fra i due generi… del resto ci sono film che sono molto ma molto più noiosi di questo)
In definitiva lo trovato un po’ stancante anche se ci sono alcune scene e personaggi (come s.precario) divertenti e ironiche.

 
At 12:28 PM, Anonymous Anonimo said...

Questo film parla della disastrosa precarietà del lavoro giovanile oggi in Italia in modo molto originale e ironico.
Molto divertente è stata la storia di Dora "eterna stagista" che non riesce ad emergere per una sua legge morale che condividiamo, è anche vero che il mondo del lavoro non va avanti solo a compromessi ma se solo pensiamo che potrebbe accadere un domani una situazione simile anche a noi c'è veramente da preoccuparsi.

 
At 12:30 PM, Anonymous Anonimo said...

x ri:una nota di servizio..."lo trovato" si scrive(in italiano) cosi:"L'HO TROVATO"!!!!!!!!!!!!!

 
At 12:33 PM, Anonymous Anonimo said...

Il film "Il vangelo secondo precario" racconta la triste realtà del mondo del lavoro, che devono affrontare i giovani di oggi. Purtroppo molti giovani diplomati o laureati sono costretti ad accettare la prima occasione lavorativa, spesso non inerente con il titolo di studio. In questo film si raccontano la vicende di alcuni ragazzi che soffrono e lottano contro un lavoro a tempo indeterminato e ben retribuito e si descrivono i sopprusi e le ingiustizie dei dattori di lavoro...per me "Il vangelo secondo precario" descrive molto bene la realtà che purtroppo dopo il diploma dovrei affrontare anch'io!!! :-(

 
At 12:36 PM, Anonymous Anonimo said...

x le compagne di 5^A:non criticate gli ORRORI di ortografia!!! capita a tutti di essere ignoranti....

 
At 12:45 PM, Anonymous Anonimo said...

Si capita a tutti ma quando lo si è in gruppi fortemente consistenti è grave

 
At 12:47 PM, Anonymous Anonimo said...

questo film mette in evidenza la situazione odierna presente nel nostro paese e anche in tutti gli altri paesi occidentali, l'aumento notevole del lavoro PRECARIO e FLESSIBILE e con tutti i rischi che questo comporta per la nostra generazione e quella futura...le difficoltà di comprarsi una casa, metter su famiglia ma anche riuscire a soddisfare i bisogni principali,in certi casi non serve neanche più avere un buon titolo di studio e un buon CV...

 
At 12:58 PM, Anonymous Anonimo said...

Secondo noi il film rispecchia chiaramente qual'è la situazione della società al giorno d'oggi... ossia che pur di ottenere un contratto di lavoro (decente) bisogna in alcuni casi scendere a compromessi.... quindi non calpestiamo la nostra dignità! Nel film i protagonisti vengono affiancati da un angelo custode,purtroppo nelle realtà questo non è possibile ma potremmo sostituire l'angelo con il nostro buon senso! E' proprio vero che i datori di lavoro sono delle c.... (be, guardatevi il film e capirete!)

 
At 12:59 PM, Anonymous Anonimo said...

secondo me per risolvere il problema del precariato e di disoccupazione in genere in italia,ci vorrebbe una bella passata di comunismo!!!

 
At 12:59 PM, Anonymous Anonimo said...

questo film è una vera mazzata per i giovani! veram deprimente, anche perchè sappiamo tutti che è la verità! eh si, è il dramma del giorno ormai. 4 sfumature diverse 4 esperienze negative del problema che si riassumono in ultima analisi nell'essere presi a calci nel sedere senza lavoro ne diritti.è incredibile vedere come ci si riduce pur di avere un lavoro, e la miseria piu nera si aggrava quando si cerca di tirare avanti per un futuro di cui non si è piu gli artefici. impossibile assumersi impegni come un mutuo se si a che fare con la precarietà. da quanto afferma un luogo comune essa viene incontro alle necessità di lavoratori dandogli tempo per le loro esigenze (es. il part-time) e permettendogli di non mettere radici sulla sedia del medesimo ufficio.. tutte favole per nascondere una verità che conviene ai pochi, le persone divengono oggetto di contrattazione, merce di scambio,utilizzate secondo esigenza e sostituiti se non graditi. non esiste più il lavoro stabile, ormai anch'esso può essere scalfito da interessi imprenditoriali. l'ironia del sign. Precario apporta qualche luce di speranza alle tristi situazioni esposte, rendendo il film piu leggero e meno duro.
concludendo... ragazzi ci sono le elezioni, non sbagliate a votare!!!!!

 
At 1:00 PM, Anonymous Anonimo said...

La vorresti tu una bella passata di comunismo

 
At 1:04 PM, Anonymous Anonimo said...

si vede che non sai neanche cosa sia il comunismo!!

 
At 12:28 PM, Anonymous Anonimo said...

speriamo che il problema della precarietà nel mondo del lavoro venga risolto attraverso queste le elezioni politiche..la legge biagi,se da un lato aveva come obbiettivo l'introduzione della flessibilità,per altri versi ha portato solo precarietà..il film esalta questo problema in maniera ironica,una realtà ormai palese a tutti..purtroppo però ci sono ancora tante persone che ignorano il problema o addirittura non lo conoscono.

 
At 12:40 PM, Anonymous Anonimo said...

La passata di comunismo ci vorrebbe solo a casa tua!! il comunismo è caduto agli inizi degli anni '90. penso che il commento di chi l'ha scritto (cccp) sia stupido. Non si scherza su certi argomenti...soprattutto su comunismo e nazismo che hanno provacato morte, distruzione e miseria in gran parte del mondo.

 
At 12:40 PM, Anonymous Anonimo said...

sicuramente ai tempi del comunismo non c'era il problema di trovare occupazione...... ma il lavoro serve a vivere decentemente ed essere liberi... sotto una dittatura si vive cmq da schiffo.. diventa inutile avere solo il lavoro per essere contenti

 
At 12:41 PM, Anonymous Anonimo said...

Precarietà: un problema molto diffuso ai giorni nostri ma nella realtà poco conosciuto!!!!!!!!
non saprei che dire su qst film se non che sinceramente mi ha abbastanza sconvolto l'episodio della rgazza neo-laureanda che non riesce a sboccare nel mondo del lavoro o, che se ci riesce trova un impiego per l'appunto PRECARIO o che non sia confrontabile con gli studi affrontati!!!!!!!! qst è la realtà che noi giovani incontriamo
e purtroppo se si continuerà così che continueremo a incontrare!!!!

 
At 10:58 PM, Blogger prof said...

Eccomi boys. Stavo giusto rimescolando qualcosina qui e là, probabilmente sono le tre o le quattro del mattino e l'insonnia ... saranno quei cioccolatini ripieni di lumache o la mortadellina alle favette di Pula ... tant'è che ... mah. Oppure le proiezioni Nexus, Abacus e chi più ne ha e più ne metta su queste elezioni politiche!!?? che incubi, che incubi.
Giusto per ricordarvi che l'anno scorso abbiamo visionato un altro film sulla flessibilità: "L'uomo flessibile" con la partecipazione di A. Albanese (vedi scheda su http://www.docume.org/page/schedafilm.asp?id=105 - copia incolla oppure accedi dal link nella home del blog). Ho scovato (ma perchè non dormi?) questo sitino (www.docume.org) ricco di noiosissime storie (entra in "catalogo" e vedi tutti i percorsi con i documentari recensiti). Buona lettura/visione .....

 
At 9:16 PM, Anonymous Anonimo said...

Il VANGELO SECONDO PRECARIO:quale titolo avrebbe reso meglio l’idea? Infatti questo film documentario nella sua semplicità, in quanto il capitale investito era poco e gli attori non sono personaggi famosi, è riuscito ad inquadrare perfettamente la situazione italiana nel settore lavoro. Tutto si riduce al termine PRECARIETA’, lavori che non assicurano un futuro e (anche se può sembrare drastico)un sostentamento per sopravvivere di questi tempi dove il carovita è ordinario. Il film nelle quattro situazioni diverse fa capire come spesso si va avanti grazie ai compromessi, come (addirittura) chi vuole pubblicare un libro debba pagare di propria tasca perché sia possibile o come si viene derisi e considerati pronti a tutto pur di mantenersi un lavoro per nulla soddisfacente , ma necessario. Quasi avere una laurea non è più utile, perché si potrebbe finire in giro per il paese o per la città a proporre questionari alla gente per l’ IXTAT e poi venire pagati una miseria. Tutto quello che si cerca è solo un lavoro che ci dia il sostentamento per vivere o poter tirare avanti, essere trattati dignitosamente da persone e, cosa importante, non essere presi in giro. E' chiedere troppo????A quanto pare per la nostra società si!!

 
At 6:38 PM, Blogger prof said...

Segnalo due libri usciti di recente (maggio 2006):
1 - Il mondo deve sapere, di Michela Murgia, ISBN editore: romanzo tragicomico di una telefonista precaria;
2 - Mi spezzo ma non m'impiego, di Andrea Bajani, Einaudi editore.
Buona lettura.

 
At 4:50 PM, Anonymous Anonimo said...

si però schifo ha una sola f!!

 

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