mercoledì, maggio 16, 2007

Riff Raff di Ken Loach



Stevie, un giovane operaio di Glasgow uscito dal carcere per furto, trova lavoro in uno dei tanti cantieri proliferati nella Londra della restaurazione economica dell'ultimo governo Thatcher. Qui incontra un piccolo mondo disperato e ridanciano, volgare e capace al tempo stesso di gesti di solidarietà. I compagni di cantiere sono di varia provenienza, alcuni sono di colore, ma tra tutti si distingue Larry, sempre pronto a preoccuparsi per gli altri. Trovato un alloggio abusivo grazie ai nuovi amici, Stevie incontra fortuitamente Susan, aspirante cantante di scarse qualità: nasce così una relazione che procede con momenti di tenerezza ed accesi contrasti. Frattanto Larry paga col licenziamento il suo tentativo di far applicare le norme di sicurezza mancanti nel cantiere e muore la madre di Stevie che va in autostop a Glasgow per assistere al funerali. Al ritorno Stevie scopre che Susan è tossicomane: convinto da un'analoga esperienza familiare che non vi sia nulla da fare, la scaccia, resistendo ai tentativi di lei per riprendere il rapporto. Al cantiere, intanto, un operaio, che usa il telefono cellulare del capomastro per parlare con la madre e lo picchia perchè redarguito, viene arrestato: il nero Desmonde, scivolato a causa delle insufficienti misure di protezione, sfugge alle mani di Stevie che cercano di salvarlo e si sfracella al suolo. In un eccesso di frustrazione e di rabbia Stevie brucia, con l'aiuto di un compagno, lo squallido edificio, ex ospedale, destinato a divenire una lussuosa suite di appartamenti di lusso (Fonte: rete civica del comune di Reggio Emilia)

15 Comments:

At 3:36 PM, Anonymous Anonimo said...

Per quanto riguarda il tema ‘lavoro’ il film ‘riff raff-meglio perderli che trovarli-’ rappresenta quella che era la situazione (purtroppo) di moltissime persone nel periodo tatcheriano.
Un cantiere edile multietnico in cui si possono incontrare giovani e anziani, cittadini e clandestini, che fanno quello che possono per aiutarsi, per riuscire a vivere, o meglio a sopravvivere. IL posto di lavoro non garantisce nulla: non ci sono sicuramente assicurazioni o sindacati per persone con diversi nomi!
I datori di lavoro dal loro canto si accollano solo una parte delle spese assicurative, le altre sono a carico dei lavoratori che guadagnano 30 sterline a settimana (pagate con un assegno che non possono neanche cambiare!!). La sicurezza e l’igiene sul lavoro sono assolutamente inaccettabili, ma se si provava a chiedere ai datori di lavoro un miglioramento di queste condizioni, la risposta arrivava con una letterina il giovedì, che ti mandava a casa!!
Il film risulta però molto scorrevole, nonostante il tema trattato, non esageratamente allettante per il grande schermo, grazie all’intensa storia d’amore del protagonista e alle scenette tragi-comiche dei lavoratori.
Loach rappresenta quindi una vita nella Londra degli anni 80 non invidiabile (non ti si assicurava di certo di ritrovare la macchina integra se la parcheggiavi vicino a un cantiere!!), nella quale si rispondeva con la droga, la depressione, i suicidi; e chi aveva il coraggio di farlo, rispondeva con ribellioni, troppo piccole (soprattutto per quanto riguarda la partecipazione) a mio parere per riuscire nell’intento.

 
At 8:32 AM, Anonymous Anonimo said...

Ho trovato Riff Raff molto crudo, il regista senza peli sulla lingua ha voluto rappresentare la situazione dell’Inghilterra durante il periodo di crisi “thatcherismo”. Nel film un gruppo di manovali affronta questa situazione tentando di arrangiarsi nel migliore dei modi, fra loro si crea una forte solidarietà che si può osservare dall’inizio del film come ad esempio la scena dove il gruppo aiuta il personaggio centrale a trovare una sistemazione, fino alla fine. Durante tutto il film è presente un forte senso d’instabilità nei personaggi, a partire dai contratti che sono fatti sotto falso nome, in quanto sicuramente godono del sussidio di disoccupazione; per quanto riguarda le tasse, queste sono pagate dal datore di lavoro, con il quale non hanno un buon rapporto, basti pensare che non hanno la possibilità di avanzare pretese per esempio nel campo della sicurezza, l’unica precauzione presente è rappresentata dell’elmetto, per il resto il loro posto di lavoro è molto insicuro a causa di fili elettrici privi di nastro isolante, o travi traballanti che infatti hanno portato all’ospedale uno dei lavoratori alla fine del film. Sono anche privi di sindacato, poiché alla prima situazione problematica questo li licenzia senza molti problemi, tanto è vero che nel film il venerdì è chiamato dal datore di lavoro stesso, giorno di paga o di liquidazione. Insomma è un film che ha fotocopiato una delle tante situazioni lavorative nell’Inghilterra degli anni 80, inserendo insieme a questa anche qualche situazione comica per sdrammatizzare il degrado a cui erano sottoposti i lavoratori.

 
At 4:28 PM, Anonymous Anonimo said...

Il film Riff-Raff ( meglio perderli che trovarli) di Ken Loach mi è piaciuto perché in primo luogo i dialoghi, i personaggi erano a mio parere ben strutturati e rendevano le vicende del cantiere e dei rapporti all’interno di esso abbastanza reali nell’insieme, il film rispecchia una situazione reale che non si trova solamente in Gran Bretagna, ma penso ovunque le situazioni nei cantieri sono per la maggioranza così, lavoratori in nero, poca considerazione dei sindacati, sicurezza sul lavoro al quanto precaria (a che serve portare l’elmetto, se tanto le impalcature non sono solide e sicure e posso “tranquillamente” cascare di sotto? Mah va beh!! Sono solo opinioni).Questo film che è uscito attorno al 1991 sembra essere di recentissima data come se fosse uscito ieri in quanto tocca problematiche attualissime ma che in fondo ci sono sempre state come lo dimostra lo stesso film. L’orario di lavoro era dell’alba a poco prima del tramonto, la paga era settimanale e di circa 30 sterline, i contratti di lavoro erano rigorosamente in nero e firmati sotto falso nome per non perdere i sussidi dello stato e cosa più importante ribadita chiaramente al momento dell’assunzione tutti i dipendenti erano lavoratori autonomi, il lavoro era diciamo quello del manovale le assicurazioni sociali erano pagate dal datore mentre la sicurezza sul lavoro dovevano pagarsela i lavoratori “autonomi”il rapporto lavoratore – datore pessimo, insulti, parolacce, insomma niente di diverso dai nostri cantieri, una cosa importante era, però la solidarietà che intercorreva tra i lavoratori, che tuttavia erano abbastanza disponibili l’uno con l’altro specialmente tra clandestini. La vita nei sobborghi di Londra mi è sembrata abbastanza triste , ho visto tante persone vivere per strada lo stesso protagonista viveva per strada prima che gli amici gli trovassero casa, e una dilagante precarietà, nessuno aveva una sistemazione effettivamente sicura dato che il venerdì poteva essere o il giorno di paga o il giorno di cercarsi un nuovo lavoro.

 
At 5:00 PM, Anonymous Anonimo said...

Il film “Riff Raff” mette in evidenza le condizioni sociali ed economiche dell’Inghilterra nel periodo del governo Thacther, soprattutto nel campo lavorativo; è la storia di un gruppo di operai che possono rispecchiare la classe proletaria, le difficoltà e i rischi che si corrono per riuscire a guadagnare pochi soldi. Lavoro in nero, in condizioni igienico sanitarie degradanti, nessuna assicurazione sugli infortuni, poca credibilità e tutela da parte dei sindacati (anche perchè i lavoratori erano pressochè "inesistenti") e una paga che sicuramente non è pari al vero compenso che gli operai avrebbero dovuto ottenere e non solo per i problemi sopraindicati ma anche per il modo in cui questi sono trattati dai principali, disgraziati pure loro, con il vantaggio di poter comandare e soprattutto sfruttare e manipolare a loro piacimento tanto da costringere gli operai a fornire nominativi falsi (anche se per qualcuno era un “vantaggio” e alcuni si ritrovavano costretti a prescindere in quanto clandestini), a ricevere assegni a vuoto con la consapevolezza dell’impossibilità nel poterlo riscuotere; insomma la vita in cantiere non è sicuramente uno spasso e i frutti altrettanto! E una volta fuori?? Desolazione, degrado, povertà; e purtroppo sopravvive chi è più forte, chi riesce a imporsi! Insomma la solidarietà è un’optional; forse perché le circostanze non lo permettono!
Credo che il film non abbia un contenuto leggero, se non per qualche scena abbastanza divertente e spiritosa; sicuramente non penso si possa dire che sia stata una visione entusiasmante però sicuramente ciò che si deve ammirare è il modo in cui Ken Loach rappresenta la realtà come è veramente!

 
At 5:47 PM, Anonymous Anonimo said...

Riff Raffè un film ambientato nei sobborghi della Londra di fine anni '80 durante il governo di Margaret Thatcher, e tratta la storia di una squadra di lavoratori di diverse etnie all'opera su una ristrutturazione edilizia. I dipendenti lavorano duramente per ottenere un assegno settimanale di 30 sterline, non sufficienti al lavoratore per permettersi una vita tranquilla; qualcuno è infatti costretto ad occupare appartamenti condominiali e c'è chi ruba gli attrezzi dal cantiere per poterli rivendere. In più l'assicurazione deve essere pagata dal lavoratore in quanto "autonomo", mentre le tasse sono a carico deldatore di lavoro. Il rapporto dipendenti-principale è limitato alle questioni lavorative, e quando il datore ispeziona il cantiere e comunica qualcosa ai dipendenti lo fa bruscamente. Il lavoratore però quando rivolge una qualche richiesta al principale, è costretto a farlo gentilmente. Il rapporto tra lavoratori è più solidale (quando non si tratta di denaro) in quanto cercano di aiutarsi tra loro e stringono amicizia. Prendono un iniziativa: quella di rivolgersi al datore (non avendo un sindacato) per cercare di migliorare le condizioni di sicurezza del cantiere, e colui che va a lamentarsi e a chiedere queste sicurezze viene licenziato pochi giorni dopo, e rimane inalterata la condizione del cantiere, con la conseguente morte di uno dei lavoratori più giovani che cade dal ponteggio proprio per quella mancata sicurezza che avevano lamentato i dipendenti.

 
At 10:42 PM, Anonymous Anonimo said...

Riff-Raff è un film di Ken Loach che mostra la situazione lavorativa all’interno di un cantile ai tempi di Margaret Thacher.
La figura del lavoratore è stata rappresentata in modo alquanto veritiero(c’è chi tra gli spettatori si è lamentato per le troppe parolacce)ma il loro modo di fare, il loro linguaggio, la facile polemica che necessariamente porta a un dibattito politico possono essere interpretati come espressione di uno stato di malessere, dovuto a un clima di tensione dove la stanchezza fisica è alimentata dalle mille preoccupazioni.
Lavoratori senza nessun tipo di protezione svolgono quotidianamente il lavoro in una ambiente che non conosce il significato della parola igiene, con il rischio di restarci secchi in quel cantiere, e se parli o comunque fai presente il problema,bhe allora si che te ne vai di sicuro dal cantiere.
Nessun controllo, dipendenti-autonomi che hanno a loro carico le spese assicurative, che convivono con un altro nome in modo da assicurasi l’indennità di disoccupazione perché le 30 sterline a settimana non bastano.
Il lavoro è pagato con un assegno e molti lavoratori non possono incassarlo o perché sono clandestini o perché hanno dato al datore un falso nome,questa situazione viene rappresentata nel film e i lavoratori risolvono così la situazione: affidano a un altro operaio l’incarico di andare in banca e incassare l’assegno e in cambio gli concedono di trattenere una somma a titolo di commissione., ma poi l’operaio-banca verrà fregato e gli verrà dato molto meno di quanto promesso.
Ciò dimostra che nonostante il clima di collaborazione e il buon rapporto tra gli operai che comunque si frequentavano anche all’esterno del contesto lavorativo, non regge quando in ballo ci sono dei soldi e ciò è comprensibile dato le loro condizioni.

 
At 11:28 AM, Anonymous Anonimo said...

Come ormai sappiamo e come anche ci ha dimostrato questo film,
non avere un lavoro sicuro ma temporaneo, purtroppo non promette
nulla di buono nella vita, anzi…non si possono fare progetti per il futuro, non si può decidere di comprare casa o mettere su famiglia…ma quel che è peggio è che non avere un posto di lavoro fisso non è l’unico motivo per cui una persona non può pensare a queste cose…E’ anche una questione di sicurezza, la quale spesso manca. E basta solo un impalcatura montata male che a perderci è il lavoratore; e se prova a chiedere più sicurezza, (che dovrebbe essere un diritto per il lavoratore), anche solo un paio di occhiali per proteggere gli occhi dalle schegge, viene licenziato.
Per cui tutto ruota sempre intorno a una cosa: il lavoro. In mancanza di esso non si può fare niente, e lavorare è diventato quasi un rischio, perchè per poter soddisfare i propri bisogni oggigiorno bisogna prendere ciò che si trova, e trovare è già una fortuna, ma fino a un certo punto, perchè quando si tratta di lavoro nero come abbiamo visto nel film, bhe…allora prendere o lasciare.

 
At 11:29 AM, Anonymous Anonimo said...

Con questo film “Riff Raff” Kenneth Loach è riuscito nel suo intento, far conoscere a tutti quale è la situazione di lavoro e di vita di molte persone che pur di mangiare lavorano in condizioni “disperate”.
Nel film “Riff Raff” sono tutti lavoratori in nero, senza contratto, vengono fatti risultare come lavoratori autonomi,appunto l’assicurazione è a corico degli stessi lavoratori. Molte sono le discussioni che si hanno nel film tra il principale e i lavoratori, si ha appunto un rapporto pessimo tra i due, esse non sono più di tanto per gli orari di lavoro che risultano nella media dei lavori di edilizia o per la paga ricevuta, che il più delle volte non basta per arrivare a fine mese, e in tal caso molti dei lavoratori sono costretti a rubare arnesi del cantiere in modo da venderli e poter quindi arrotondare, ma per le condizioni in cui si lavora sia igenico-sanitarie che di sicurezza, questi problemi infatti gli operai gli fanno presenti al principale ma senza successo, venendo talvolta licenziati o rischiando di cadere dalle impalcature o peggio ancora cadendo da queste strutture, però nonostante ciò non veniva fatto nulla per migliorare. In questo film c’è comunque un aspetto positivo, ossia quello che riguarda il rapporto tra i lavoratori, molta è la solidarietà che gli circonda, quando appunto uno ha bisogno di aiuto tutti si mettono a lavoro per aiutarlo, come succede nel caso in cui uno di loro ha bisogno di un alloggio e gli amici di lavoro glielo procurano subito, è solo uno il caso dove i lavoratori non sono d’accordo e nascono appunto delle discussioni ossia quando ci sono i soldi in mezzo e devono sistemare dei conti tra di loro. Tutte queste problematiche fanno riflettere e pensare che la vita di un uomo non può essere bilico, ossia sapendo che oggi c’è il pane per mangiare ma del giorno dopo non si sa, però almeno con il finale, Ken è riuscito a far essere soddisfatti i lavoratori.

 
At 11:48 AM, Anonymous Anonimo said...

Riff Raff, uno dei capolavori di Ken Loach, tratta alcuni diversi argomenti importanti e attuali anche da noi, per quanto il film sia stato girato più di quindici anni fa.
Loach focalizza l’attenzione su due situazioni: il Governo Thatcher e un cantiere edile in quel contesto ( fine anni ’80, inizio anni ’90).
Ed ecco come un liberismo sfrenato porta i sobborghi londinesi dalla povertà alla miseria nera, dove le persone più spiantate si vedono spinti ad occupare delle case vuote per evitare di congelare su un marciapiede.
Gli stessi poi, per mangiare, si trovano costretti a sottostare a lavori indecorosi, facendo gli edili a condizioni di sicurezza inesistenti ( come i ponteggi instabili), risultato del “lavoro” dei sindacati fantasma.
Il film è all’insegna del motto: Benvenuti nelle pazze privatizzazioni Thatcher, dove gli industriali si arricchiscono sulle spalle degli operai, mentre i lavoratori, i contributi previdenziali, le assicurazioni sociali e la sicurezza sul lavoro sono semplici indici negativi del bilancio, da eliminare al più presto.
Inaugura in questo modo l’era del contratto a tempo determinato e del precariato.
Ti comporti bene e sgobbi da mattina a sera? Il giovedì vieni pagato.
Ritardi di cinque minuti o pensi di costituire un sindacato, reclamando così il diritto alla sicurezza del lavoro? Il giovedì vieni licenziato.
Cadi da un ponteggio del cantiere e ti portano in ospedale? Scoprono uno dei tanti nomi falsi usati per poter lavorare.
É forse definibile lavoro? Assolutamente no. Meglio incendiare il cantiere.
A queste condizioni, il lavoro è meglio perderlo che trovarlo…

 
At 11:49 AM, Anonymous Anonimo said...

Riff Raff il film di Ken Loach è ambientato quasi tutto all'interno di un cantiere inglese. I lavoratori come si vede per tutto il film, iniziano a lavorare quando spunta il sole e finiscono quando tramonta il sole; non viene specificato che tipo di contratto viene proposto a queste persone, ma si sa solo che venivano firmati dalla maggior parte delle persone, sotto falso nome in quanto eran per la maggior parte clandestini; la paga non era molto alta, in quanto guadagnano circa 30 sterline la settimana, e sicuramente molto spesso non riescono ad arrivare a fine mese; le assicurazioni sociali sono a carico dei lavoratori in quanto sono dei lavoratori autonomi (per modo di dire), mentre le tasse sono a carico del datore di lavoro;la sicurezza sul lavoro è molto scarsa (Desmonde, scivola dall'impalcatura a causa delle insufficienti misure di protezione, sfracellandosi al suolo). L'unica cosa positiva è la solidaietà tra i lavoratori, in quanto fin da subito hanno cercato di aiutarsi a vicenda.
Secondo me è un film molto interessante in quanto tende a far vedere le cose come stanno veramente, quanto è dura la vita lavorativa, i pericoli all'interno dei cantieri e le diffocoltà che incontrano i lavoratori in nero. Queste situazioni, sono situazioni che ormai si vedono ogni giorno in quasi tutti i paesi del mondo, e questo mi mette molta tristezza in quanto mi rendo conto che in questo caso i diritti dell'uomo non sono rispettati, anche se queste persone lavorano onestamente per cercare di portare avanti la propria famiglia e rischiando quasi tutti i giorni la propria vita, nonostante siano tutte persone senza garanzia ne diritti poichè sono considerati dei lavoratori autonomi, anche se sono sottomessi al volere del datore di lavoro.

 
At 11:52 AM, Anonymous Anonimo said...

Nel film vengono rappresentate le condizioni di vita nei sobborghi di Londra al tempo del governo della signora Thatcher, ma sopratutto ci vengono riportate le problematiche che vi erano sul lavoro. il paese si trova in uno stato di degrado assoluto, con cumuli di immondizia per strada, infattiil film inizia e finisce con l'immagine dei topi, simbolo di povertà e sporcizia.Ken Loach ci ha voluto presentare le problematiche del lavoro raccontando la storia di un gruppo di clandestini che lavoravano in un'impresa di demolizione come manovali.I loro contratti erano sotto falso nome per continuare a ricevere dallo stato un sussidio di disoccupazione. le tasse venivano pagate dal datore di lavoroma l'assicurazzione dovevano pagarsela i lavoratori perchè erano lavoratori "autonomi". non venivano pagati i contributi. i rapporti fra i lavoratori e il principale erano pessimi. quando un operaio creava qualche problema veniva subito licenziato, spesso senza una giusta causa. il venerdi era il giorno di paga oppure di licenziamento. nn c'era nessuna sicurezza sul lavoro, fili scoperti, ponteggi fissati male che hanno provocato la morte di alcuni operai.l'unica protezione che avevano era l'elmetto ed erano obbligati a tenerlo. anche le condizioni igeniche in cui operavano erano pessime, con bagni intasati e l'immagine dei topi è apparsa spesse volte negli appartamenti in cui gli operai lavoravano.non avevano sindacati su cui poter affidarsi e quando un operaio rivendica i propri diritti a nome di tutti, causando per il datore un grosso problema, viene licenziato.c'era molta solidarietà tra i lavoratori, si aiutavano a vicenda, soprattutto fra clandestini stesi, che si trovavano nella medesima situazione.gli operai per arrotondare lo stipendio e il sussidio per disoccupati che prendevano, rubavano dal cantiere per poi rivendere la merce e arrivare a fine mese anche se in modo molto misero.

 
At 11:56 AM, Anonymous Anonimo said...

Leggendo i commenti dei miei compagni ho notato che più o meno tutti hanno avuto le stesse opiniono riguardo al film di Ken Loach.Ho trovato anche delle caratteristiche simili al commento che ho lasciato anch'io poc'anzi su questo blog, come per esempio il rischio di lavorare senza avere un minimo di sicurezza (o meglio il minimo ce l'avevano, un misero elmetto che non permetteva di certo di rimanere vivi una volta caduti da un'impalcatura).Per questo ogni giorno sentiamo sempre più parlare di morti bianche(le morti sul lavoro) o di infortuni sul lavoro, perchè comunque una persona con famiglia ritrovandosi improvvisamente senza lavoro penso sia disposto a fare di tutto pur di non far morire di fame chi ama, (anzi ne sono quasi certa)anche correre un rischio talmente grande come i lavoratori del film...Ma la cosa peggiore è che una volta salito al governo qualcuno che la pensa molto diversamente dai lavoratori e che giova le classi più abienti, allora si è sottomessi e basta, tanto che si arriva a tal punto di fare qualcosa di sbagliato come rubare per poter mangiare, o occupare qualcosa che è proibito pur di non vivere per strada.

 
At 11:57 AM, Anonymous Anonimo said...

Ambientatodurante gli anni del governo Margaret Thatcher, il film presenta la situazione lavorativa di un gruppo di ragazzi che in stato di disocupazione, trovano lavoro presso una ditta edile; la loro situazione é di fatto di lavoratori indipendenti, che hanno a carico le spese di assicurazione senza il pagamento dei contributi e con una retribuzione di 30 sterline settimanali.
Tra i ragazzi, vi sono diverse situazioni, di meno giovani, padri di famiglia, che rischiano giornalmente la vita per via della sicurezza inesistente, senza alcuna preocupazione e impalcature instabili.
Il tutto reso dall'assenza dei sindacati per tutelare i loro diritti; Riff Raff è reso più fluibile dalla storia personale di uno dei ragazzi che si trova ad affrontare e scoprire l'indipendenza.

 
At 12:00 PM, Anonymous Anonimo said...

apparte il fatto che abbiamo iniziato il commento tutti allo stesso modo, questo film è ben fatto, visto che grosso modo tutti abbiamo parlato delle stesse cose che poi sono le cose più importanti del film e se tutti ne siamo rimasti colpiti vuol dire che abbiamo capito il senso e la morale che c'è dietro la storia dei ragazzi che lavorano nel cantiere.

 
At 12:00 PM, Anonymous Anonimo said...

Dopo aver letto i commenti che sono stati pubblicati ho notato che tutti abbiamo captato le stesse cose, tutti abbiamo messo in evidenza le stesse problematiche e ciò è sicuramente dovuto al fatto che tutti abbiamo svolto il commento in base a una ben precisa traccia che ci è stata fornita, ma comunque nel complesso tutti abbiamo avuto le stesse impressioni circa il film in se, tutti abbiamo notato che le scene sono decisamente veritiere, e rappresentano una reltà piuttosto cruda.
Non sono d'accordo sul fatto che l'intensa storia d'amore sia riuscita a rendere il film in qualche modo più scorrevole, io personalmente non ho visto amore tra il protagonista e la "cantante", ma ho visto nella loro storia un ulteriore problematica che interpreto come espressione dello stato di degrado generale del periodo, che vien messo abbastanza in evidenza nel film, si pensi agli ambienti, alle strutture...
Insomma io vedo solo una ragazza depressa che si affida al protagonista per cercare un po di sicurezza e forse anche un minimo di stabilità, ma evidentemente in cui non ha trovato quello cerava dato che si è data alla droga(anche se lo faceva già da prima di conoscerlo)convinta di risucre a smettere quando voleva...
Il fatto di non ammettere di avere un problema che è oggettivo,riconoscibile da chiunque, è il primo sintomo di una malattia!!!!
Sono invece d'accordo sul fatto che la situazione all'interno del cantile inglese non è prorpia dell'inghilterra del periodo ma è la situazione che si ritrova in tutti i cantieri o ambienti lavorativi simili.
Questa situazione mi ricorda molto le scene del film "Il figlio di Bakunin", che se si tralascia la storia del protagonista in se,rappresenta le stesse scene, parolacce e toni alti che sono resi comunque abbastanza comici dato il miscuglio di dialetti..
Il figlio di bakunin, descrive la situazione all'interno delle miniere, mentre Rif Raff all'interno di un cantiere, che sono comunque realtà diverse ma in comune hanno il fatto di avere dei problemi all'interno del Paese..

 

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