lunedì, maggio 28, 2007

Risorse umane di Laurent Cantet


Il film muove le sue fila dal rapporto di un padre e di un figlio alle prese con un duro conflitto sindacale. Frank, laureato in economia aziendale, torna dai genitori per uno stage estivo proprio nella ditta dove, come operaio, vi lavora il padre. Molto presto Frank, che viene assegnato al reparto "Risorse umane", capisce che il suo operato servirà ad un progetto di ridefinizione dell’organigramma dell’azienda che prevederà il licenziamento di un buon numero di operai, tra i quali suo padre. Un buon film, con equilibrati apporti di senso, girato con tocco sapiente da Laurent Cantet, al suo primo lungometraggio e vincitore del Premio Nuovi Registi al San Sebastian Festival.... continua su Almaweb.unibo

5 Comments:

At 12:24 PM, Anonymous Anonimo said...

Le risorse umane siamo noi, che possiamo essere venduti, comprati, scambiati come quale altra merce; ma soprattutto possiamo essere sostituiti quando viene trovato qualcosa di più efficiente. L’addetto alle risorse umane oggi è una professione molto richiesta, e Frank, giovane studente di economia a Parigi, si appresta proprio a fare lo stagista in un’impresa nella Normandia dove vi è la possibilità di essere assunti proprio per svolgere questo ruolo. Nel film vi è una lotta incessante tra sindacati e datori di lavoro per la questione relative alle 35 ore (riduzione delle ore settimanali lavorative, decisa dal governo francese sia per le imprese private che per le imprese pubbliche in cui è previsto il mantenimento dei salari), in cui le due opinioni principali sono: i datori a favore e i sindacati contro.
L’idea delle 35 ore e del mantenimento dei salari è positiva nella sua generalità, perché si supponeva che riducendo le ore, ognuno aveva più tempo per sé stesso e per il suo tempo libero, spendendo ovviamente di più, e il datore di lavoro poteva assumere più personale, cercando di arginare così anche il problema della disoccupazione; ma i datori la vedono come la possibilità di licenziare i lavoratori più anziani e di sostituirli con le macchine e i grandi robot industriali. I sindacati proprio questo vogliono evitare, invece anche grazie all’aiuto inconsapevole proprio di Frank, viene fatto un progetto di licenziamento in cui uno dei possibili candidati è proprio il padre di Frank. Il giovane studente allora apre gli occhi sulla realtà e cerca di rimediare organizzando scioperi contro le ingiustizie dei capi, una posizione che lui è comunque destinato ad occupare senza però non avere alcun rispetto per i propri dipendenti. E’ un film che purtroppo ci tocca da vicino, molto attuale che mostra i problemi che si incontrano nel mondo del lavoro, sia che sei un semplice operaio, sia che sei il giovane più promettente all’interno della società.

 
At 10:18 PM, Anonymous Anonimo said...

Il film risorse umane racconta la storia di un neo laureato in economia aziendale, Frank, che tornato presso il suo paese e la sua famiglia dovrà affrontare uno stage presso la ditta nella quale lavora suo padre; verrà affidato proprio al settore “risorse umane”. Fin da subito viene integrato nell’azienda, soprattutto grazie alla fiducia che ripone in lui il dirigente aziendale. L’azienda si prepara a diversi cambiamenti ai quali Frank partecipa attivamente e sarà a causa del suo intervento e collaborazione con il sindacato che i dipendenti della ditta entreranno in sciopero.
Ho trovato il film abbastanza interessante nel suo complesso; l’argomento principale sono le trattative sulle 35 ore di lavoro fra la ditta e i sindacati. Naturalmente è un tema abbastanza recente sviluppatosi in Francia dopo una manovra del governo per aumentare l’occupazione; dal mio punto di vista questa soluzione presenta dei vantaggi e degli svantaggi, sia per i datori che per i dipendenti, che chi avesse la possibilità di visionare il film potrebbe cogliere. I dipendenti avrebbero il vantaggio di diminuire le ore di lavoro avendo più tempo libero e soprattutto mantenendo lo stesso stipendio e questo causa uno svantaggio per la ditta che però potrebbe guadagnare una produttività maggiore, in quanto ci sarebbe un miglioramento del lavoro, perché i dipendenti già integrati nell’azienda lavorando meno potrebbero migliorare le loro prestazioni, mentre quelle dei neo-assunti sarebbero ugualmente migliori. Ciò che sembra una soluzione in teoria, però in pratica può avere un diverso riscontro; le aziende per poter supportare la manovra procedono con l’automazione, comportando una riduzione del personale. Insomma non si è capito bene se alla fine si possa realizzare un vero aumento dell’occupazione; assumendo nuovi dipendenti si riduce il numero di quelli vecchi, sembra quasi una sostituzione, sia tramite le persone che i macchinari.
Oltre a trovare interesse sul tema delle 35 ore, ho trovato molto interessante anche la storia di Frank, o meglio il suo ruolo del film; un ruolo che tocca noi studenti abbastanza da vicino, in quanto prima o poi anche alcuni di noi saranno chiamati ad affrontare uno stage. È bello vedere come Frank affronti il suo impiego con abilità, competenza e tenacia.
Perciò ripeto che è stato un film interessante, che ci riguarda abbastanza da vicino e che mette in evidenza i vari problemi che si devono affrontare sul lavoro, non solo per i dipendenti, interessati a ricevere un salario consistente e soprattutto a mantenere il lavoro, ma anche per i datori di lavoro, interessati a conseguire i profitti; infondo se ci pensiamo bene, se un datore non riesce a conseguire un esiguo profitto, non potrà portare avanti il lavoro, non potendo sostenere i costi, fra i quali quelli riguardanti i salari dei dipendenti.

 
At 9:00 PM, Anonymous Anonimo said...

Le risorse umane è un film "provocante" nel senso che può tranquillamente costituire la base di un dibattito tra l'uffucio e la fabbrica, tra chi porta la cravatta e chi no insomma..potrebbe affiancare crozza!!
le diverse scene infatti metteno in risalto gli interessi delle parti e la difficoltà nel trovare un punto d'incontro, difficoltà dovuta all'evidente mancanza di potere ddegli operai e dall'importante paura di perdere il proprio posto.
Frank giovane stagista laureato in economia aziendale e dal brillante CV, avrà modo di toccare con mano le conseguenza di questi differenti interessi, spesso interverrà nella questione delle 35 ore restando neutro e dichiarando che le 35 ore sono convenienti per entrambi le parti.
La sue competenze, la sua dialettica giocheranno un ruolo importante nel rapporto con il padrone che accoglierà molto bene il nostro Frank.
Vestirà infatti i panni dell'amico creerà un'atmosfera che si discosta da quella che immagino possa esistere tra un padrone e uno stagista, Frank infatti proporrà delle iniziative e non si limiterà a fare solo quello che gli viene detto di fare..
Frank sarà comunque in grado di restare vigile, oggettivo e non si lascierà trasportare dai giochini di chi sta in alto.. Questo non viene ovviamente accettato dai padroni che lo taglieranno fuori da alcune questioni, perchè la sua presenza in determinate riunioni potrebbe rivelarsi scomoda..
Una mattina mentre Frank si troverà costretto a dover utilizzare il pc del capo e non volendo avrà modo di leggere una lettera che ha come oggetto il licenziamento di 12 dipendenti tra i quali il padre, che lavora da 30 anni in quella stessa azienda..
Questo cambierà molto in lui..
capisce di essere una sorta di burattino in quell'azienda e chela considerazione non è diversa da quella di un qualsiasi altro fattore produttivo.. Frank invece deciderà di allearsi con i dipendenti.. risorsa preziosa per un azienda.. risorse umane con diritti, famiglia e dignità..
questa sua valutazione del dipendente e la conseguente protesta gli giocheranno il posto che gli venne promesso dal padrone.. e non solo.. anche il rapporto con il padre che soffrirà molto nel vedere rovinata la carriera di suo figlio.. lui ha fatto molti sacrifici per permettere al figlio di studiare per diventare quello che è diventato.. ma poi orgoglioso si renderà conto di quello che il figlio E' e prenderà parte alla protesta..
questo film mi è piaciuto davvero molto, anche se la visone in lingua francese ne ha un po ostacolato la comprensione è stato facile capirne il contenuto..
credo che sia importante essere valutati come risorse e non come fattore produttivo, insomma le macchine stanno sostituendo il lavoro di molti operai che poi vengono "impiegati" nel terziario, e le rimanenze in mano alla disoccupazione.. io non lo accetto.. non che lavorare in fabbrica mi ispiri più di tanto, ma perchè c'è proprio una mentalità da cambiare ai piani alti.. è ovvio che i padroni tendono a produrre di più spendendo meno ma è anche vero che le persone vogliono arrivare alla fine del mese.. e non mi sembra che gli operai vogliano lavorare meno e guadagnare di più

 
At 1:17 PM, Anonymous Anonimo said...

Il film affronta l’argomento delle 35 ore, ossia diminuire l’orario lavorativo degli operai delle aziende private passando da 40 a 35 ore settimanali. “Risorse Umane” ha ambientato la storia nella vita in fabbrica, raccontando la storia di un giovane ragazzo di 22 anni, Frank, che sta per prendere la laurea in una scuola di commercio a Parigi e torna nel suo paesino natale per fare una stage come responsabile delle risorse umane nella stessa azienda dove lavora il padre da più di trenta anni.
Non riuscendo a trovare un accordo con i sindacalisti per la questione delle 35 ore, prepara un questionario per capire cosa ne pensano gli operai scavalcando il potere dei sindacalisti. Poi scopre che questo non interessa a chi ha il potere, perché è già stato preparato un progetto di licenziamento e inserimento di robot per la sostituzione della manodopera, inviato all’Ispettorato del lavoro. Fra le persone da licenziare c’è anche suo padre. Decide di organizzare uno sciopero e rendere pubblico il progetto di licenziamento. Ma il padre è contrario e non aderisce allo sciopero per paura e perché non vuole che il figlio ne subisca le conseguenze, ma ormai è troppo tardi per preoccuparsi per Frank perché viene cacciato dall’azienda. Nascono numerosi conflitti ideologici tra i due.
Le 35 ore prevedevano dei vantaggi per i lavoratori, in quanto avrebbero avuto più tempo da dedicare alla famiglia, il loro salario sarebbe rimasto invariato, avrebbero lavorato poche ore in meno con la conseguenza di meno stress e più efficienza per l’azienda, sarebbe diminuita anche la disoccupazione, perché sarebbe stato assunto nuovo personale che doveva svolgere il lavoro mancante. Però questo è solo teorico perché per l’azienda comporta uno svantaggio, si deve pagare lo stesso salario ai dipendenti, anche se l’orario di lavoro veniva diminuito, quindi, per non operare in perdita, pensarono di licenziare e robotizzare per sostituire la manodopera o perlomeno diminuirla.

 
At 10:54 PM, Anonymous Anonimo said...

Risorse umane secondo me ha sottolineato molto l’amore dei genitori per il loro figlio. I duri sacrifici di una vita da parte di un padre operaio per dare il meglio a suo figlio Frank che quando viene preso per uno stage nella fabbrica dove il padre stesso e la sorella lavorano, non vuole neanche che socializzi con i dipendenti quasi, per paura che non gli si venga dato rispetto poi se un giorno dovesse essere assunto definitivamente dalla parte del capo.
Questo film mostra anche le brutte vicende di questo mondo, come l’esigenza di proporre nuovi metodi, come è stato per le trentacinque ore(quasi protagoniste in questo film) ma con svantaggi per i dipendenti a cui mancano pochi anni per la pensione, a cui però si vuol far credere che tutto ciò sia un vantaggio:si lavora meno, si è retribuiti allo stesso modo e si ha più tempo da passare con i propri famigliari. E ovviamente il disaccordo e la rabbia dei sindacati che si sentivano un po’ presi in giro da tutto ciò, come è successo anche per i questionari proposti dal capo e curati da Frank il quale non viene ben visto inizialmente solo perché portava giacca e cravatta. Lo scopo dei questionari era arrivare a risultati certi, numeri, da cui capire chi era veramente efficiente all’interno dell’azienda. Ma il risultato non è stato positivo, soprattutto per Frank che scopre inaspettatamente nel computer off-limits del capo che è in corso un progetto in cui una decina di operai verranno licenziati e tra loro c’è suo padre. La cosa che più mi ha colpito è stata questa: il figlio poteva tranquillamente restare composto al proprio posto e aspirare al posto che il capo stesso gli aveva promesso, invece si è battuto fino in fondo per e con il sindacato e gli operai e per suo padre che continua fino all’ultimo a lavorare fino a che suo figlio non gli fa duramente aprire gli occhi.

 

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